Iacopo Mancini

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Nato nel 2000 ad Arezzo, cresce nella campagna cortonese costruendo
marchingegni (perlopiù inoperanti) con gli arnesi del nonno e correndo per i campi. A 14 anni si scrive al liceo scientifico, una seconda casa che non vorrebbe più lasciare, dove cura l’organizzazione delle assemblee come rappresentante d’istituto.

Diplomato con il massimo dei voti, decide di seguire la sua inclinazione e vira la rotta verso l’umanismo: questa scelta lo porta a laurearsi con lode in lettere moderne con una tesi di linguistica sull’italiano elettronico.
Nel frattempo scrive, partecipa a concorsi letterari, collabora con riviste e giornali locali, conosce il mondo della televisione con uno stage presso Teletruria, frequenta corsi di cinema e teatro, offre ripetizioni in varie materie, vince la borsa di studio TuttoMeritoMio e segue i progetti proposti dal programma: in questa sede incontra il team di Mirandola, di cui si innamora a prima vista.

Nel 2021 fonda Cortona l’associazione culturale Cautha, insieme a un nutrito gruppo di ragazzi: in qualità di presidente coordina le attività organizzative di molti eventi nel territorio, collaborando con le più importanti realtà locali. Attualmente aspira a trovare il suo posto nel mondo, guidato dai suoi idoli e modelli: Leopardi, Pirandello, Gadda, Sartre, Sorrentino e Margherita Hack.

Dopo queste info su cosa ho fatto, mi concedo due righe in prima persona
per raccontare di me. Da buon amante dell’esistenzialismo, sono convinto che siano le nostre scelte a definire chi siamo e che la più significativa tra queste riguardi il nostro sguardo sul nulla: attualmente scelgo di reagire a disperazione e angoscia con ironia e raccoglimento, le armi migliori di cui dispongo per indagare me stesso e il mondo, combattuto tra voglia di solitudine e bisogno di socialità. Mi definirei folle amante della parola, aspirante ingegnere dell’anima, fiero nemico della certezza: in fin dei conti, un ordinario pensatore alla ricerca della vita.