Piero Bramanti

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Sono a nato a Candelara, un piccolo paese in provincia di Pesaro e Urbino, dove ho vissuto un’infanzia felice imparando a riconoscere il mondo nel cambiare delle stagioni, con i carciofi in primavera, le zucchine e i pomodori in estate, le castagne in autunno e il cavolo nero in inverno. I miei genitori sono musicisti e devo dire che era bello svegliarsi la mattina ascoltando Beethoven suonato al piano da mio padre o giovani cantanti che studiavano Puccini con mia madre. A sei anni ho conosciuto il teatro: ero Carlo X nel Viaggio a Reims di Gioachino Rossini. Scendevo delle lunghe scale con una corona in testa e una gagliarda sul petto, bevevo una Coca, mangiavo un panino e mi prendevo gli applausi. Per tre estati consecutive sono stato la piccola star del Rossini Opera Festival; poi sono cresciuto troppo e la magia è finita. La passione per il teatro però non mi ha più abbandonato.

Durante il liceo, come in tutte le belle storie, ho conosciuto il mio primo vero amore: la Radio.

Ho iniziato per sbaglio (un amico che si ammala e qualcuno che lo deve sostituire, un classico) e ho continuato perché mi divertivo troppo (ed ero anche bravino). Mi sono messo a studiare dizione, ho cominciato a scrivere scalette, a montare programmi, ad ascoltare tutto quello che trovavo. Nel frattempo giocavo a rugby nelle selezioni giovanili della Nazionale Italiana e nei miei amati Kiwi di Pesaro, finché una brutta frattura alla tibia non mi ha costretto a smettere.

 

Mi sono trasferito a Milano per studiare Comunicazione allo Iulm e al secondo anno sono stato scelto da Radio Deejay per uno stage che doveva durare tre mesi e che alla fine si è prolungato per quasi un anno (uno degli anni più strani, stancanti e divertenti della mia vita). Una volta laureato ho lavorato tanto – cameriere, barista, guardia di sicurezza, venditore – studiando nel tempo libero l’ingegneria del suono.

Poi ho incontrato Mirandola. Ci siamo piaciuti, voluti e rincorsi. L’etica lavorativa, il concetto di squadra, la passione per la parola scritta e orale, ma soprattutto l’ambizione e la voglia di creare. Rivedo in questa agenzia molti degli elementi che hanno contraddistinto il mio percorso e che ricerco nella mia esperienza di crescita personale.